Via Francesco Malfarà
Il maestro Francesco Malfarà nacque a San Nicola da Crissa il 02-02-1899 e mori a Girifalco il 06-04-1962. Fu un valente maestro di musica. Con il suo “Gran Concerto Musicale-Città di Girifalco” tenne concerti in tutti i paesi della Calabria e portò alto il nome della cittadina, sua seconda Patria d’elezione.
Il maestro Malfarà era chiamato ad una carriera brillante. A fine anni ‘20 partì per l’Argentina e fu direttore d’orchestra nei migliori teatri di Buenos Aires e di Cordoba ed ovunque riscosse consensi ed attestati di stima. La nostalgia della sua terra lontana e della famiglia che aveva messo su nel marzo del 1923, lo richiamarono in Patria.
Negli ambienti specializzati argentini la decisione del maestro Malfarà fece notizia, la stampa lo inseguì perfino sul piroscafo, pronto a salpare per l’Italia. A Girifalco, dove aveva già raccolto l’eredità di un altro valente artista, il maestro Papa, riordinò le fila della vecchia “musica” e costituì una banda che fece onore e vanto del paese.
Fu uno scopritore di talenti. Da umili artigiani seppe trarre provetti musicanti. Non era raro entrare nella bottega del calzolaio, del falegname, del sarto o del barbiere e sentire fischiettare la Gazza Ladra, Va Pensiero, La casta diva. Opere classiche: Lucia di Lamermour, il Barbiere di Siviglia, la Cavalleria Rusticana, l’Aida, l’Amico Fritz, il Rigoletto venivano suonate, sui palchi, per così dire, ad occhi chiusi: spesso le luci se ne andavano ma la banda, fra gli applausi generali, continuava a suonare. Le difficoltà tecniche legate all’eesecuzione di queste complesse composizioni, se relazionate all’umile formazione musicale dei musicisti basata esclusivamente sull’impegno del maestro, sono prova del suo valore anche come istruttore. Doti tra le altre cose ricordate in modo addirittura leggendario dagli ultimi sopravvissuti della storica banda (anni ‘90). Testimoniavano questi che il maestro fosse in grado di suonare con estrema perizia qualunque strumento musicale, per cui completava spesso le spiegazioni teoriche sull’esecuzione dei pezzi con virtuose esecuzioni.
Alle doti artistiche accomunava una grande umanità ed un comportamento esemplare nella vita quotidiana. Lavorava al comune di Girifalco quale Ufficiale di Stato Civile dove si distinse per le sue doti di precisione, attaccamento al dovere, disponibilità e sollecitudine nei confronti del pubblico.
Di Lui ci rimane un bellissimo lavoro: Il Coro degli Angeli che viene eseguito il Venerdì Santo. Girifalco ha voluto onorarlo dedicandogli una strada nel rione nuovo che è sorto nella zona San Marco.