I FALCHI di Girifalco!!! :-(

Durante una piacevole serata settembrina, passeggiando sul corso Migliaccio, una nostra amica chiede al “nostro” AMERICANO di fare da interprete con alcuni ragazzi stranieri appena conosciuti. Inizia così, in maniera del tutto casuale l’incontro con un gruppo di birdwatchers che dal 24 di agosto si trovano nel nostro paese per controllare il flusso migratorio di alcune specie di rapaci.
Incuriositi, il giorno dopo, ci rechiamo in una delle tre postazioni utilizzate per l’avvistamento dei falchi: “A Petra dei Monaci”.
Stephen
Qui incontriamo lo statunitense Stephen Wilson, ricercatore dell’Università del Colorado, intento a monitorare i cieli sopra la “Caria”.
Stephen è un ragazzo molto simpatico e loquace, così iniziamo a fargli domande su domande. Gli chiediamo quali specie di falchi stava osservando e rimaniamo di sasso quando ci dice che in poco più di 20 giorni sono transitati oltre 4500 rapaci diretti in Africa.
La sua attrezzatura era composta da un binocolo, un manuale ornitologico, una macchina fotografica e un taccuino dove appuntare il numero di uccelli, la specie ed anche il sesso.
Stephen ci ha detto che la loro giornata iniziava alle 7.00 del mattino per concludersi la sera alle 19.00 e vi posso garantire che sotto “quel perno di sole” non è facile. Una cosa che ci ha molto incuriosito è stata quando ci ha dichiarato che possono transitare anche stormi composti da oltre 50 esemplari.
Inoltre, Stephen, era rimasto colpito da alcuni falchi che avevano il gozzo pieno di cibo e secondo lui questo era molto strano, in quanto, questi rapaci quando migrano non sono soliti cibarsi.
Le nostre domande erano sempre più incalzanti ma lo yankee rispondeva sempre con il sorriso e facendoci capire che era animato da una passione incondizionata verso i falchi. Ci ha parlato del loro sito internet, www.raptormigration.org, delle loro pubblicazioni su riviste specializzate e su tutte le postazioni di avvistamento che organizzano in tutto il Mediterraneo.
A questo punto gli chiediamo dove aveva pernottato in questi 20 giorni e lui candidamente: “We rented a house in Via Cavour and for the twenty days we are paying 500 €” A questo punto siccome sono acido il mio cervello incomincia a rimuginare.

Salutato Stephen ci siamo recati nella seconda postazione, che era situata alla “Gazzoseria” dove abbiamo incontrato un suddito di Sua Maestà la regina Elisabetta tale Jack (da non confondere con il nostro) Ashton-Booth di Worcester (UK).
Jack
Il ragazzo godeva di un paesaggio meraviglioso ed anche lui, munito della solita attrezzatura, controllava il cielo. Jack era un po’ più timido rispetto a Stephen ma gli inglesi sono fatti così.
Abbiamo chiacchierato amabilmente anche con lui e ci ha detto che nei momenti di stasi aveva osservato anche un bellissimo uccello migratore, Bee-eater, che è solito cibarsi di api.
Bee-eater
La nostra curiosità aumentava sempre di più così abbiamo deciso che nel pomeriggio ci saremmo recati nelle terza postazione, la più lontana, ai piedi delle antenne sul Monte Contessa; dove avremmo trovato il nostro conterraneo Nicolantonio Agostini, il capogruppo di questa spedizione.
Nel primo pomeriggio partiamo per Monte Contessa, il giro per la verità è stato un po’ tortuoso ma alla fine siamo riusciti a trovare il nostro birdwatcher.
Nicolantonio
Nicolantonio è un fiume in piena. Ci racconta che l’amore per i falchi era nato oltre 10 fa e che aveva preparato un progetto che le varie amministrazioni provinciali e regionali di allora avevano sempre affossato (non diciamo altro che è meglio). Le uniche sue parole di elogio le ha spese solo per il prof. Giuseppe Rosanò (Pepè). Il nostro birdwatcher di recente ha scoperto, in maniera del tutto casuale, che quel suo vecchio progetto è stato ripreso dal nostro Comune e finalmente finanziato. Con molta amarezza, mista a rabbia, ci racconta di essere stato “quasi” escluso dal suddetto progetto ma la sua determinazione ci ha fatto capire che i nostri amministratori si scontreranno con un osso molto ma molto duro. Nicolantonio continua:
“Sono stato per venti giorni nel vostro paese con altri 11 ragazzi (americani, spagnoli, tedeschi, inglesi etc.) ma nessuno si è fatto vivo; mi avevano promesso una conferenza stampa, un aiuto per trovare e pagare la casa; invece son dovuto scendere dieci giorni prima a trovare una casa che ho pagato di tasca mia. Ma questa gente lo sa quale ritorno d’immagine e non solo può avere il vostro Comune se si costruisse FINALMENTE questo centro ornitologico?”
Ahimé siamo rimasti senza parole!
pH3 & Americano
Comunque ci siamo scambiati i nostri indirizzi email con la promessa che lo avremmo contattato se avessimo avuto delle novità riguardo questo benedetto centro e siamo andati via con l’amaro in bocca che solo un ottimo gelato a Jacurso ha in qualche modo tamponato.
Ora, noi ci domandiamo: è possibile che queste opportunità in termini di immagine ma anche economiche ci debbano sfuggire?
Questi ragazzi hanno vissuto per 20 giorni nel nostro paese pagando una catapecchia 500 €, mangiando nelle nostre pizzerie, facendo la spesa nei nostri supermercati nel totale disinteresse dei nostri amministratori.
Perché, per esempio, non è stata organizzata una conferenza (a costo zero) durante questa scialba estate girifalcese?
Purtroppo le occasioni di sviluppo spesso ci passano sopra la testa, in questo caso non in senso figurato, ma se non si fa nulla per coglierle allora forse dal cielo ci cadrà solo della m....!!!

Commenti

grazie al citato pepè anche io mi sono appassionato a tutti i volatili presenti sul territorio...ed anche essendo un cacciatore agguerrito ho costretto molte volte mio padre a portarmi alla"sbriglia" del fiume Vosina ad osservare i vari rapaci e corvinei nei momenti di caccia...e vi assicuro che siamo fortunatissimi da questo punto di vista a vivere a Girifalco...poi non so perchè il comune non finanzi questo tipo di organizzazioni visto che porterebbero solo fama e anche qualche appassionato al nostro paese....

Caro "compagno" Serratore,
vorrei solo precisare che è stato l'intervistato a definirla catapecchia, io ho solamente riportato quanto dettomi. Mi fa però immenso piacere sapere che è stato Lei ad ospitare questi giovani naturalisti sopperendo alle gravi mancanze della Nostra amministrazione comunale; d'altro canto però mi pare che Lei sia stato pagato per questo disturbo.
E' sicuramente riprovevole ed ha tutta la mia considerazione se Le hanno lasciato la casa in pessime condizioni.
Tanti saluti a Lei e alla sua signora e mi raccomando riferisca alla sua metà che sfortunatamente non sono in possesso di un appartamento di lusso.
Ricambio con affetto i saluti ma senza baci.

Rispondo da Bologna all'amico Domenico Mardente della destra sociale affermando che il comune nn è stato in grado di trovare una locazione ne tanto meno di organizzare una conferenza stampa.Quindi io il signor Serratore Domenico nn capisco come tu sig. Mardente ti sia potuto permettere di definire catapecchia il mio appartamento,se nn c'ero io questi poveri ragazzi erano destinati a dormire sotto i pini di montecovello.
Voglio sottolineare il fatto che hanno lasciato in condizioni a dir poco schifose la mia catapecchia come la definisci tu.La signora Serratore mi ha imposto di scrivere che la prossima volta gli dai il tuo appartamento di lusso. Saluti e baci...